Il grande Parco di Villa Mazzarosa è interamente circondato da un muro a secco; il cancello d’ingresso, costituito da grandi pilastri in pietra di macigno, non è in asse con la villa mentre il viale di accesso è in linea con il giardino formale, che già compare in disegni della prima metà del Settecento, racchiuso da una ringhiera con alabarde ed un cancello, formato da una massiccia base su cui poggiano quattro colonne sormontate da un putto seduto sulle code di tre delfini. Quest’ultimo è ornato da una grande vasca ovale al centro e da un ninfeo decorato da mosaici in ciottoli e statue in cotto, ninfeo per il quale fu chiesto un progetto nel 1714 all’architetto Filippo Juvarra che presentò una serie di disegni con diverse soluzioni scenografiche, che non fu mai eseguito. Un altro ninfeo si incontra lungo il percorso davanti alla facciata principale della villa e presenta analoghi mosaici ed un mascherone dal quale scorreva l’acqua.
Il Parco e le sue piante
La Villa Mazzarosa risale all’inizio del XVII secolo; ad essa si accede da un cancello d’ingresso imponente,con quattro colonne con putto seduto sulle code di tre delfini, e si arriva al giardino formale originario, con vasca centrale ovale e ninfeo decorato da mosaici e statue in cotto. Il parco della Villa, che si snoda tutto intorno ma con maggiore estensione sul lato nord della medesima, è certamente uno dei più significativi per le imponenti piante di Camelie in esso presenti e per la rarità di alcune essenze vegetali che qui è possibile osservare.
Sicuramente questo è dovuto alla passione per il mondo verde del Marchese Antonio Mazzarosa,personaggio di grande prestigio e cultura dell’800, che dette un nuovo volto al parco, di cui tuttora i suoi eredi si prendono cura.
Qui è possibile ammirare un numero notevole di Camelie plurisecolari, posizionate sia in un gradevole boschetto, che sparse in altri punti del parco; queste, risalenti al periodo ottocentesco, annoverano numerose cultivar molto rare e importanti, quali ad esempio “Anemoniflora rosea”,“Giardino Magnani”, “Parksii vera”, “Terzjana”, “Corallina”, “Pomponia mostruosa”, “Variegata plena” e molte altre ancora.
Fra le altre specie di maggior spicco, figurano alcune piante monumentali di platano (Platanus hybrida) e – unici –
Le piante sono disposte generalmente ai margini di ampi spazi verdi, come era indicato nei giardini di
paesaggio in voga nel periodo ottocentesco, formando nell’insieme un parco piacevole e interessante da visitare.
[Aut. Angelo Lippi]